Peschiera del Garda - Monaco di Baviera.

Ci siamo seduti sul divano e abbiamo cercato di tracciare in linea di massima quello che potrebbe essere uno dei tanti viaggi della nostra vita. Da qualche parte bisognava pur partire e abbiamo così deciso, Peschiera del Garda. Il nostro intento è tracciare un percorso lungo l’Europa che ci consentirà di arrivare a Capo Nord. Non importa quanti anni ci vorranno, l’importante e crederci e soprattutto arrivarci. Ostacolo non da poco sarà attraversare le Alpi e il Brennero fa il caso nostro risulta essere quello più basso per andare a nord rispetto al nostro punto di partenza. E la destinazione? Monaco di Baviera. Decisi i punti di partenza e di arrivo non resta che sedersi a tavolino, pc e giusto due programmini per tracciare percorsi in sicurezza che utilizzo già da tempo Strava e Routeyou. Entrambi studiano percorsi principalmente su ciclabili, solo che il primo traccia e basta il secondo in aggiunta ti crea una guida turistica virtuale di tutto quello che si puoi vedere lungo il percorso. Il risultato è un tracciato di 500 km con 3200 metri di dislivello positivo. Ovviamente non è un percorso diretto verso monaco ma è uno slalom tra le valli austriache per evitare salite impossibili. Qualche giorno prima della partenza prepariamo le bicilette con tutto ciò che ci serve in base alle previsioni del tempo. Ci sarà il caldo, la pioggia, la nebbia e il freddo. Per noi sardi con temperature oltre i 40 gradi a fine luglio andare sulle Alpi a 10 gradi è come entrare in una cella frigo. Dunque, l’attrezzatura sarà completa dall’estiva all’invernale. Decidiamo di partire in nave con auto al seguito e le biciclette smontate dentro la macchina.

Peschiera del Garda - Trento  106 km con 510 m D+

Arrivati a Peschiera del Garda, parcheggiamo l’auto in un parcheggio coperto di un market, montiamo le biciclette e alle 13 e 30 partiamo. La partenza è a quest’ora perché per raggiungere Peschiera da Livorno ci è voluto molto tempo e poi perché ci ha incuriosito il disastro avvenuto la notte prima della grandinata che ha messo in ginocchio tutto il territorio. Piccolo giretto di Peschiera e poi via lungo l’orientale Gardesana la strada che costeggia tutto il lago di Garda. La strada è praticamente quasi tutta pianeggiante ci sono solo dei piccoli strappetti pedalabili in tranquillità. Gli automobilisti sono rispettosi nei nostri confronti e a ogni sorpasso cercano di tenere più di un metro e mezzo di distanza. Lasciamo alla nostra sinistra prima il parco divertimenti di Gardaland poi il Movieland e tutto una serie di paeselli a bordo lago. Ci fermiamo a Garda per far rifornimenti di acqua fresca mentre a Porto per una piccola pausa pranzo alle 16. La giornata e fresca e un pochino nuvolosa, la gente del posto fa il bagno nel lago invece noi ci mettiamo l’antivento perché abbiamo freddo. Ripartiamo dopo mezz’ora e alle 17 siamo alla base della mega salita che ci porterà sul versante trentino da Torbole a Nago poco più di tre chilometri con 200 metri di ascesa. Un po' in sella un po' a spinta arriviamo in cima al fortino trasformato a bike bar. Qui imbocchiamo la prima ciclabile disponibile sul territorio fino a Mori dove prendiamo la ciclabile dell’Adige che, come si può ben capire, costeggia tutto il fiume Adige. Entriamo a Rovereto e costeggiamo il punto di partenza della Nortcape4000 del 2021e 2022. Io volevo fermarmi qui a dormire, sono ormai le 20 e bisogna fermarsi. Rossella vuole continuare e così abbiamo fatto arriviamo alle porte di Trento che inizia a piovere e alle 22:30 sotto un diluvio universale arriviamo in hotel.

CICLABILE DELL'ADIGE
CICLABILE DELL'ADIGE
GARDA
GARDA
GARDALAND
GARDALAND
INGRESSO A ROVERETO
INGRESSO A ROVERETO
PEDALANDO VERSO TRENTO
PEDALANDO VERSO TRENTO
PANORAMA AL BIKE BAR
PANORAMA AL BIKE BAR
SI SALE
SI SALE
IL CONFINE SUL LAGO DI GARDA
IL CONFINE SUL LAGO DI GARDA
LAGO DI GARDA
LAGO DI GARDA
LE NUVOLE DIETRO LE MONTAGNE
LE NUVOLE DIETRO LE MONTAGNE
UVETTI
UVETTI

Trento - Bressanone  105 km con 600 m D+

Ci siamo svegliati con calma, abbiamo messo tutto dentro le sacche e preparato le biciclette e alle nove e mezza siamo in strada. Rientriamo subito in traccia lungo la ciclovia della valle dell’Adige fino al Torrente Avisio. La ciclabile va verso il centro di Lavis perché occorre prendere il primo ponte per superarlo. A questo punto decidiamo di abbandonare la traccia per andare nel primo bar a fare colazione, ci fermiamo anche in una farmacia per comprare ancora qualche integratore nel caso in cui ce ne fosse la necessità. Abbiamo percorso ieri la strada che costeggia il lago di Garda e abbiamo visto tutta una serie di paesetti, poi una volta presa la ciclabile abbiamo visto solo campagna. Oggi vogliamo provare a percorrere le strade interne che attraversano i vari centri abitati. Così da Lavis andiamo verso Nave San Rocco, San Michele all’Adige e Salorno dove ci fermiamo per una pausa di riflessione. Dall’inizio della giornata abbiamo percorso circa dieci chilometri di ciclabile fino a Lavis dove tutto sommato è andato tutto liscio come l’olio, poi abbiamo preso la statale 12 per circa sedici chilometri, dove abbiamo rischiato di essere schiacciati dai tir un sacco di volte, fatte tutte queste considerazioni e vista la nostra giovane età e il desiderio di farne tantissimi altri di questi ciclo viaggi decidiamo all’unanimità di rientrare nella pista ciclabile e di godere del paesaggio e dei centri abitati da lontano. Percorriamo un tratto di ciclabile lungo l’argine alto dell’Adige dove possiamo ammirare la vastità dei campi coltivati a Mele. In prossimità del ponte di ferro stile Bailey dell’esercito italiano, salutiamo il fiume Adige e veniamo accolti dal fiume Isarco. Siamo a 52 chilometri dalla partenza di oggi e mancano otto chilometri circa per arrivare a Bolzano. Devo fare i complimenti a chi si occupa di ciclabili in trentino, sono super servite da panchine per la sosta, in alcune zone sono dotate di servizio manutenzione, sono pulite e manutenute. Chiunque le percorre a piedi, in monopattino, con i roller o in bicicletta rispetta le regole della strada e si viaggia in tranquillità. All’interno di un parco pubblico ci fermiamo per decidere dove mangiare e decidiamo per una bruschetteria in Piazza Walther, la piazza principale di Bolzano dietro il Duomo. Qui faccio una scoperta incredibile, da avviare una ricerca su national Geographic, le nostre api sono drogate. Ho fatto la prova del 9. Sul tavolo dove ho mangiato ho messo una goccia di acqua una di aranciata e una di coca-cola e le api hanno scelto solo quella della coca-cola. Tutti i bar della zona erano invasi di api e i camerieri erano attrezzati con ogni tipo di deterrente per allontanarle e farle fuori. Ricordatevi che le api che vanno a raccogliere sono bottinatrici e non pungono dunque lasciatele stare che sono utili per l’intero ecosistema. Dopo circa un’ora di pausa sono le 15:30 ripartiamo, riprendiamo la ciclabile sull’Isarco. Ci mancano ancora una cinquantina di chilometri per arrivare a Bressanone cittadina dove passare la notte. Il percorso incomincia a farsi impegnativo, incominciano le salite sono dolci però costanti. Siamo in fondo valle, come dei salmoni risaliamo il fiume controcorrente. Attraversiamo anche qui tanti piccoli centri abitati tipo Blumau, Campodazzo, Colma, Chiusa e per finire Bressanone dove è stata un’impresa trovare un posto dove dormire. l'unico hotel disponibile è stao il Gruner Baum.

BOLZANO
BOLZANO
IN PAUSA DI RIFLESSIONE
IN PAUSA DI RIFLESSIONE
BRESSANONE
BRESSANONE
UNO DEI TANTI
UNO DEI TANTI
PONTE SULL'ADIGE
PONTE SULL'ADIGE
SIAMO FICHI
SIAMO FICHI
IL PONTE DI LEGNO DI FIANCO
IL PONTE DI LEGNO DI FIANCO
PONTE CICLABILE DI LEGNO
PONTE CICLABILE DI LEGNO

Bressanone - Gemeinde Weer 114 km con 1300 m D+

Ieri notte prima di andare a mangiare ci siamo fatti un bagno in piscina…ancora un po' e ci cadevano i denti da quanto fredda era l’acqua. La colazione è stata ottima e con molta calma alle 9 siamo in strada. Quella di oggi sarà la tappa di montagna e di conseguenza dobbiamo pedalare tranquilli e costanti. Sempre come due salmoni risaliamo il fiume Isarco attraversando tantissimi piccoli paesi di montagna. Il primo che incontriamo è Fortezza, qui è presente un grandissimo Forte asburgico, e un bellissimo lago artificiale. A seguire Mezzaselva dove ci fermiamo per una foto sul ponte e qualche chilometro più avanti Vipiteno, centro abitato di poco più di 7000 abitanti, sede di numerose piste da sci. Qui la sosta è obbligatoria. In un panificio prosciutteria ci mangiamo pane e prosciutto sono le 12:30 e per noi questa pausa rappresenta il pranzo. Percorriamo a piedi la pedonale del centro storico, perché il cicloturista è un ciclista attento che rispetta le regole. Appena fuori dal paese risaliamo in sella e ricominciamo la risalita, il fiume Isarco diventa sempre più stretto. Siamo a poco più di 900 metri sopra il livello del mare e ci mancano ancora 500 metri di dislivello e 15 chilometri per raggiungere la vetta. Altro paese che merita una piccola sosta lungo il nostro percorso è Colle Isarco e pedalata dopo pedalata siamo arrivati in cima al Brennero dove al distributore di carburanti prima della frontiera ci fermiamo per indossare qualche capo più caldo in modo da affrontare la discesa con tranquillità. Fino a questo valico è stata una immensa e interminabile ciclabile. Superata la vecchia frontiera la ciclabile è sparita e abbiamo pedalato in mezzo al traffico. Fino a Innsbruck circa quaranta chilometri di discesa. Sei ore e mezza per arrivare in cima e due ore per arrivare a fondo valle alla stessa quota della partenza di Bressanone. A Innsbruck facciamo un giro della città percorrendo alcune vie principali fino al balconcino con Tettuccio d’oro simbolo della città. Mangiamo qualcosa e ripartiamo, è ancora presto per fermarci sono passate soltanto 8 ore dalla partenza di oggi e 87 chilometri. Questa volta uscendo dalla città imbocchiamo la ciclabile lungo il fiume Inn. Dopo appena ventisei chilometri con una leggera discesa e quattro paesi austriaci incontrati ci fermiamo per la notte presso l’hotel Rattenberg a Weer. Sono le 20, ci siamo cambiati e siamo andati a mangiare qualcosina al ristorante dell’hotel, minestrone e mega fettina impanata.

BRRRR CHE FRESCHETTO
BRRRR CHE FRESCHETTO
CICLABILE E AUTOSTRADA
CICLABILE E AUTOSTRADA
CICLOTURISTI A PIEDI
CICLOTURISTI A PIEDI
FORTEZZA
FORTEZZA
FRONTIERA ITALO AUSTRIACA
FRONTIERA ITALO AUSTRIACA
IL SIMBOLO DI INNSBRUCK
IL SIMBOLO DI INNSBRUCK
INNSBRUCK CENTRO
INNSBRUCK CENTRO
LA PAZIENZA è LA VIRTU' DEI POVERI
LA PAZIENZA è LA VIRTU' DEI POVERI
NOVALE DI SOTTO
NOVALE DI SOTTO
MEZZASELVA
MEZZASELVA
SUBITO FUORI INN
SUBITO FUORI INN
ARCO DI TRIONFO DI INNSBRUCK
ARCO DI TRIONFO DI INNSBRUCK
CANAL BRESSANONE
CANAL BRESSANONE

Gemeinde Weer -  Bad Aibling 120 km con 600 m D+

Oggi è venerdì 28 luglio e siamo in dirittura d’arrivo. Stiamo pensando di puntare verso Monaco in una non stop. Abbiamo fatto una buona colazione in modo da fermarci il meno possibile. Alle nove come tutti i giorni siamo in strada. La temperatura è buona siamo intorno ai 15 gradi e il cielo è parzialmente nuvoloso. Percorriamo strade secondarie per essere tranquilli fino a raggiungere la pista ciclabile. In questi primi chilometri del percorso di oggi è quasi tutto pianeggiante le uniche salite che incontriamo sono la salita di attraversamento dei ponti sul fiume. Ogni tanto siamo costretti ad abbandonare le ciclabili perché finiscono nel nulla, un po' come in Italia. Oggi abbiamo una buona andatura, Rossella con la sua pina sono in piena forma e dopo due ore abbiamo percorso quasi 30 chilometri. Ci fermiamo in una cittadina molto carina, Rattenberg lungo le sponde del fiume Inn. C’eravamo imposti alla partenza di non fermarci lungo il percorso; invece, volevamo mangiare un tipico dolce austriaco prima di abbandonare lo stato e ci siamo fermati qui a fare una piccola pausa, circa mezz’ora. Ripartendo ci siamo accorti di non aver fatto un passaggio in bagno prima di ripartire così a Breitenbach ci fermiamo nel cortile di una casa per espletare i bisogni. L’Austria è un susseguirsi di campi coltivati prevalentemente a foraggio alternati a piccoli boschetti solitamente intravedere un boschetto davanti significava piccole salite nascoste. Tra i tanti paesi che attraversiamo ci incuriosisce Kufstein. Qui decidiamo di fermarci per pranzo. Effettuiamo in giretto per il centro storico rigorosamente a piedi spingendo le nostre biciclette. Qui le case sono decorate con strutture simil pergolati di uva rigorosamente finte. Mangiamo in un ristorantino sulle sponde del fiume, solita zuppa, fettona impanata, birra e dolce e ripartiamo, un pochino tristi questa volta. Dal cielo cadono finissime gocce di acqua. Ci troviamo in quella parte dell’Austria dove il fiume Inn fa da confine per quindici chilometri con la Germania. Qui ci fermiamo per ammirare ancora per qualche istante la campagna austriaca e di fronte a noi il nuovo territorio. A Schwaigen intorno alle 17 attraversiamo il confine con la Germania. Siamo in netto ritardo rispetto alla tabella iniziale ma quando si fanno questi ciclo viaggi bisogna fare i conti con le bellezze del paesaggio, con i bisogni fisiologici, con le condizioni climatiche e condizioni del terreno. A Redenfelden salutiamo il fiume Inn per proseguire verso Monaco. Le temperature incominciamo a scendere ci fermiamo per mettere qualcosa di più caldo e ripartiamo. Ormai siamo diventati esperti. Meglio fermarsi e indossare qualcosa di più caldo da subito che rischiare di prendere freddo dopo. Ci lasciamo alla nostra destra Rosenheim per proseguire il nostro viaggio verso Bad Aibling dove arriviamo intorno alle 20. Guardo cosa c’è sulla mappa per andare a dormire. Qui in questa bellissima cittadina sono carissimi. Optiamo per un paese più avanti dove è presente un hotel con stanze disponibili. Arrivati sul posto invece l’hotel risultava pieno. Restiamo fermi qui un’ora perché il proprietario cerca tra i suoi amici albergatori un posto libero senza però trovare qualcosa. Qui la decisione di ritornare indietro verso Bad. Ci mettiamo i kway perché notiamo che sta per piovere. Non facciamo a tempo a vestirci che nel giro di due minuti si scatena un nubifragio. Non avevo mai visto scendere così tanta acqua in pochi minuti. Restiamo nascosti in un fienile di un’azienda agricola dietro l’hotel. Passata la pioffia sotto un cielo illuminato dal temporale ripartiamo verso Bad dove arriviamo al nostro alloggio il St Georg alle 22. Ancora vestiti da ciclisti andiamo a cena, poi dritti a nanna.

ANCORA VETRO
ANCORA VETRO
ARTIGIANO DEL VETRO
ARTIGIANO DEL VETRO
FRONTIERA AUSTRO GERMANICA
FRONTIERA AUSTRO GERMANICA
IO E ROSS
IO E ROSS
UVA FINTA
UVA FINTA
TEDESCHIA
TEDESCHIA
VISTA DALL'HOTEL DI WEER
VISTA DALL'HOTEL DI WEER
ROSS E IL VETRO
ROSS E IL VETRO
ROTTENBERG
ROTTENBERG
GRANOTURCO AUSTRIACO
GRANOTURCO AUSTRIACO
UNA DELLE TANTE PISTE
UNA DELLE TANTE PISTE
FONTANA
FONTANA

Bad Aibling- Monaco di Baviera 53 km con 270 m D+

Oggi è 29 luglio, si parte alle dieci del mattino, è l’ultimo giorno e di tempo ne abbiamo tanto. Abbiamo fatto una ricca colazione. Prepariamo le biciclette e partiamo. La giornata è incerta, cielo nuvoloso e pioviggina. Circa un chilometro di discesa su fondo scivoloso ci costringono ad andare piano fino al centro abitato di Bad. Da qui riprendiamo la ciclabile che costeggia il fiume Mangfall. Oggi siamo in leggera salita. Dopo Bruckmuhl incominciamo a percorrere una ciclabile all’interno di un parco pluviale. Incontriamo tantissimi piccoli paesi dai nomi stranissimi, per noi che non siamo del posto, quasi impronunciabili. Ho tracciato questo percorso cercando di prediligere strade secondarie poco trafficate per rendere il viaggio più piacevole. Lungo il fiume incontriamo dei ragazzi che praticano la pesca alla mosca, mi fermo per osservarli. Lasciamo il fiume alla nostra sinistra per addentrarci nelle campagne. Alterniamo piccoli centri abitati e campagna a boschetti. Abbiamo percorso circa venti chilometri dall’inizio della giornata, ci troviamo nel punto più alto di oggi, 700 metri sopra il livello del mare. Oggi è sabato e nelle ciclabili si incontrano tantissimi cicloturisti, compresi tantissimi bambini. Soprattutto nei pressi del BergTierPark, una sorta di mini-zoo con gli animali tipici del posto. Una serie di saliscendi ci accompagnano ancora per alcuni chilometri fino al chilometro 26 dove inizia la discesa verso Monaco. A Hohenkirchen-Siegertsbrunn un altro nome semplice da pronunciare chissà come si chiameranno gli abitanti di questa cittadina, ci fermiamo per una pausa mangereccia prima dell’ingresso in città. Pieni di adrenalina e super felici per il raggiungimento dell’obiettivo di questo grande giro percorriamo le ciclabili interne a Monaco. Arriviamo in centro alle 15:30, prendiamo un hotel per passare due giorni in città, parcheggiamo le bici e di corsa in centro. Se il nostro Dio lo vorrà il prossimo anno da dove abbiamo lasciato la traccia qui a Monaco partirà la seconda tappa che ci condurrà verso altre città e soprattutto verso North Cape.

BUONA PESCA!!!
BUONA PESCA!!!
MARIEN PLATZ
MARIEN PLATZ
MONACO PERIFERIA
MONACO PERIFERIA
ENTRANDO A MONACO
ENTRANDO A MONACO
CERCVI
CERCVI
PARTENZA BAGNATA
PARTENZA BAGNATA
CICLO VIAGGIATORI CRESCONO
CICLO VIAGGIATORI CRESCONO
PASCOLI
PASCOLI
MARIEN PLATZ OBIETTIVO RAGGIUNTO
MARIEN PLATZ OBIETTIVO RAGGIUNTO
I CANALI
I CANALI
SALITE DENTRO I BOSCHETTI
SALITE DENTRO I BOSCHETTI
PUNTO DI PREGHIERA
PUNTO DI PREGHIERA