BELVÌ TRAIL 2018

Il Belvì Trail nasce alcuni anni fa da un desiderio di uno strano personaggio del paese, strano perché sembra uscito da un cartone animato, di andare al mare e ritornare, un grande sogno che aveva da bambino e che non è mai riuscito a realizzare finché un giorno partecipando al MyLand conosce Amos. Sebastiano si candida come sindaco del paese, vince le elezioni, la regione Sardegna mappa tutti i sentieri ciclabili tranne quelli di Belvì. Incavolato nero decide di andare a Cagliari insieme a Amos per far inserire i sentieri del suo paese nelle mappe. Non soddisfatto dell’incontro chiede a Amos, lo facciano un Trail che da Belvì arriva al mare e ritorno così facciamo conoscere il territorio a tutti i viaggiatori delle due ruote? Ed eccomi qua, mi ritrovo a partecipare al secondo Belvì Trail, si esattamente il secondo e non il primo, perché il primo, quello dello scorso hanno l’ho passato a letto con la febbre. Mi rivolgo a Amos, Francesca e Rita per l’iscrizione e usufruisco di tutti i benefici di essere iscritto ad un Trai, traccia, assicurazione, checkpoint e pacco gara. Partenza da Belvì alle ore 11 del mattino, arrivo in piazza alle 9, scarico la bici dalla macchina, la monto, eseguo gli ultimi controlli prima di caricare le borse, mi cambio, caffè al bar con i Barbuti Enzo Paoletti e Ottavio Manunta i coniugi Antonello Villa e Nicoletta Scoizzato, saluti di rito e mi avvio verso il quartier generale, stabile messo a disposizione della manifestazione dal sindaco, si da Sebastiano anche lui partecipante al trail.

Mi registro, saluto le persone conosciute, Amos è già alle prese con il briefing, Rita alla consegna dei pacchi gara, e Francesca al controllo borse. La partenza di questo trail a differenza degli altri è diversa. Si parte quando si vuole o per lo meno lo si chiedeva in anticipo all’organizzazione. Decido di partire subito sono passate da poco le dieci, il percorso incomincia subito in salita, da qui in poi fino al gennargentu è tutta salita pedalabile e non, ci metto quasi cinque ore per arrivare nel punto più alto del percorso, quota 1750 metri sopra il livello del mare, con 1200 metri di dislivello positivo. Arrivo in cima nebbia fitta pioggerella fine è fredda la temperatura si aggira intorno ai 10 gradi. Impermeabile è d’obbligo. Finalmente si scende, e scendendo si alzano le temperature, rimango impressionato dalla maestosità delle roverelle presenti nel territorio di Fonni. Decido di fermarmi e cucinare qualcosa in compagnia di questi maestri della natura. La scelta tra un risotto ai funghi porcini o i tortellini in brodo, scelgo i tortellini penso siano la cosa migliore per mettere qualcosa di più sostanzioso nello stomaco e per scaldarmi un po’, sono le 17 e riparto. Il percorso continua in discesa è presto arrivo alla vecchia cantoniera di Pira e Onne e subito dopo a Villanova Strisaili dove nel parcheggio dell’hotel la Strega è allestito il checkpoint, firmo e riparto subito in direzione mare, imbocco il parco di Santa Barbara e da qui è pura discesa costante verso il mare. Se fin qui avevo pedalato praticamente in solitaria, dopo qualche chilometro di discesa incontro Antonello e Nicoletta fermi a sistemare il sistema di navigazione notturno, continuando incontro un bel gruppetto di circa otto persone riconosco Ivaone, Pinuccio, Francesco, Antonio, Salvatore, Roberto e qualche altro che al buio non ho riconosciuto. Tra una mancata traccia e l’altra, perché al buio e soprattutto in discesa navigare diventa più complicato, arriviamo al checkpoint di Lotzorai dove firmo e riparto e mi dirigo verso l’hotel Ogliastra per passare la notte. Doccia e via a cena in bisteccheria con Antonello, Nicoletta, Ivanoe, Pinuccio e Renato. Cena sostanziosa per recuperare quello consumato e accumulare qualcosa per la grande pedalata del giorno successivo. Vado a letto, sveglia tardi, colazione alle otto, spesa al market per acqua, pasta, cioccolato. Preparo la bici e alle 9:15 parto, mi dirigo verso il punto che avevo lasciato per riprendere la traccia, incontro Francesco Pala e Antonio Azara anche loro pedalatori calmi, pronti a partire, mi unisco e pedaliamo praticamente assieme per tutta la giornata fino al successivo checkpoint di Arzana, dove ci fermiamo per un’oretta al bar di piazza Roma a mangiare qualcosa. Ripartiamo e salita dopo salita, fuori rotte e attesa birretta resto solo con Antonio, Francesco passa un bivio da solo e ci rincontriamo soltanto dopo quasi 40 chilometri. Gli ultimi chilometri al buio tutti e tre insieme fino a Seulo dove arriviamo intorno alle 22. Monto la tenda fuori dalla palestra del checkpoint, mangio qualcosa offerta dall’organizzazione ma non mi accontento e mi preparo una bella porzione di tortellini, li mangio dentro la tenda e poco dopo le 24 mi addormento. La sveglia suona presto, perché la sveglia la fa il primo che si sveglia. Non importa fa parte del gioco, lascio che partano e mi riaddormento ma non dormo tanto verso le otto esco dalla tenda, La gentilissima Rita mi offre un abbondante tazza di caffè una fetta di pane con nutella. Preparo la bicicletta e aspetto l’arrivo al checkpoint di Francesco e Antonio. Verso le 9:30 partenza, tappa obbligata dopo 200 metri dalla partenza al bar centrale, prendo un altro caffè e scambiamo due parole con alcuni abitanti del paese per cercare di scoprire quale sia la strada migliore per campare fino a cent’anni. Nulla di fatto non ci siamo riusciti. Partiamo verso le 10 e con noi si aggiunge un altro grande ciclista Freddy l’olandese o belga ormai sardo di adozione che vive in Gallura da parecchi anni. Si incomincia con una grande discesa a seguire una grande salita che ci porta dentro meravigliose foreste di castagni, noci e sugherete, fino a raggiungere il flumendosa. Dove con molta calma guadiamo e ci fermiamo per una sosta, ne approfitto per farmi il bagno nelle fresche acque. Il tempo di asciugarmi e si riparte. Da qui in poi ci attendono cinque chilometri di salita con pendenze importanti, in cima ci fermiamo da un apicoltore e compro un po’ di miele locale. Da questo momento in poi è solo discesa, passando per Aritzo e per finire a Belvì. Il giro è chiuso.

Castagne a Belvì
Castagne a Belvì
Frutta di stagione
Frutta di stagione
Vengo anche io....
Vengo anche io....
Madonna delle Nevi - Tascusì
Madonna delle Nevi - Tascusì
La natura fa...
La natura fa...
Villanova Strisaili
Villanova Strisaili
Pineta di Girasole
Pineta di Girasole
Francesco, Antonio e Il lento pedalatore
Francesco, Antonio e Il lento pedalatore
Frutta di stagione
Frutta di stagione
Frutta di stagione
Frutta di stagione
Il tempo non ha tempo
Il tempo non ha tempo
Massiccio del Gennargentu
Massiccio del Gennargentu
Foresta primaria Fonni
Foresta primaria Fonni
Tortellini in compagnia dei millenari
Tortellini in compagnia dei millenari
PIRA E ONNE
PIRA E ONNE
Arzana San Giovanni Battista
Arzana San Giovanni Battista
Michele
Michele
Un tacco
Un tacco
Si dorme...a Seulo
Si dorme...a Seulo
Arzana da sotto
Arzana da sotto
Bue a Norcui
Bue a Norcui
Salita per il miele
Salita per il miele
Guado del Flumendosa
Guado del Flumendosa
Chiesa Santa Maria della Neve
Chiesa Santa Maria della Neve
Belvì
Belvì

Ultimi commenti

04.11 | 08:15

Quest'anno avrei intenzione di provarci anche io visto che, cosa non da poco si parte da Torino la mia città, magari potrai darmi qualche consiglio......

04.11 | 08:11

ciao Michele lo vorrei fare in modo lento, hai qualche traccia gpx ?

04.11 | 08:10

Vorrei farlo nel 2023... hai qualche consiglio da darmi... ho una bici gravel e vorrei farlo con le borse laterali, forse sono troppo pesanti ? non vorrei portare la tenda, sarebbe meglio b&b

04.11 | 08:06

L'ho fatto due volte, nel 2019 con un viaggio lento mentre nel 2021 con un viaggio veloce. Devo dire la verità ho preferito il lento anche se non ho raggiunto l'obbiettivo

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