We’ll see how far they take me 2016..17..18..19.. 20.. 21.. 22.. 23.. 24..
Mining Trail 2022
Ci diamo appuntamento presso il quartier generale del Mining Trail situato in località Su Benatzu a Santadi nei pressi delle grotte di Is Zuddas io e Fabrizio Porcu un amico e collega che pratica la mia stessa passione dei Trail in mountain bike. Fissiamo le nostre regole di partecipazione, montiamo le biciclette e una volta ritirato il pacco gara partiamo. Abbiamo deciso di partecipare alla distanza media, come in ogni trail sardo, esiste una distanza lunga, una media e una corta. Sono le otto e come da programma siamo in sella sulla provinciale 70 in direzione Santadi, incrociamo alcuni ciclisti che ci fanno compagnia per alcuni chilometri. Lasciamo la provinciale per imboccare quella che sarà la salita più impegnativa di tutto il giro, uguale per tutte e tre le distanze. Il primo ostacolo è arrivare in cima a punta Cappiglia all’interno della foresta Pantaleo - Is Cannoneris. Ancora qualche chilometro e mi distacco dal gruppetto di partenza. Non riesco più a pedalare al loro passo, mi conosco se resto con loro mi faccio del male. Detto e fatto una discesa di tre chilometri mi raffredda le gambe e come ricomincia la salita a 7 chilometri dalla partenza un primo crampo si fa sentire sotto la coscia. Da questo punto un’altra lunga salita mi porta a punta Sebera, la cima più alta della giornata, scollino nei pressi della caserma forestale a quota 910 metri sopra il livello del mare a soli 25 chilometri dalla partenza di oggi. Punta Sebera rappresenta il confine immaginario tra il territorio del sulcis iglesiente e il cagliaritano. Scatto qualche foto e riparto questa volta la strada è in discesa, i crampi si fanno sentire sempre di più, la salita è stata molto impegnativa a ogni piccola salitina scatta la molla. Continuo così fino al primo check point alla caserma forestale di Pixinamanna in località Polaris.
La caserma forestale di Pixinamanna dista 45 km dalla partenza e sono le 14:30. Il tratto più impegnativo è finito mi restano altri 40 km fino a Chia, località balneare famosa al mondo per il colore dell’acqua e per le dune di sabbia. Mi ristoro mangiando qualcosa offerta dalle ragazze del gruppo ciclistico della Pulsar. Riparto praticamente quasi subito, i check point sono fatti giusto come punto di appoggio veloci. Conosco la zona e so che una piccola salita verso monte Padenteddu mi attende e con i dolori alle gambe non posso fermarmi troppo a lungo. Lascio il gruppo Gallurese e parto, percorro un sentiero che mi porta fino a Via Monte Santo fino al centro di Pula dove mi fermo per un gelato. Pula cittadina del sud Sardegna diventata famosa per la festa che si svolge il 1 maggio di ogni anno da 366 anni la festa dedicata a Sant’Efisio e per i Vip che durante l’estate popolano le spiagge del comune. Continuo a pedale e incontro altri 4 ciclominatori della zona del Nuorese nei pressi della spiaggia Su Stangioni foxi lino. Nei pressi del parco di Santa Vittoria mi fermo per la pausa pranzo, mangio il secondo panino alla mortadella comprato a siliqua prima della partenza. Cerco un punto riparato e mi siedo su un muretto a secco con vista isola di San Macario. Un tratto in asfalto mi porta fino a Agumu per poi raggiungere la torre di Capo d’Ostia e dopo una deviazione sulla statale fino a Pinus Village per poi prendere la vecchia strada romana fino a Chia, dove passerò la notte presso il B&B Villetta Chia. Qui mi aspetta Fabrizio arrivato qualche ora prima.
Andiamo a fare colazione al bar di Mongittu, sono le sette del mattino, il bar è in traccia, cornetto caffe e bicchiere d’acqua sono la mia colazione. Alle sette e mezza siamo di nuovo in sella, nella villetta Chia ho dormito bene, è in posizione tranquilla e non si sentono rumori. Imbocchiamo il viale capo Spartivento e alla nostra destra una serie di stagni ci accompagnano in direzione spiaggia di Cala Cipolla e subito dopo al Faro di Capo Spartivento trasformato di recente in hotel di lusso. Qui un piccolo sentiero sconnesso ci fa arrivare fino a Caletta della torre, la spiaggia dei solitari e cala de sa perda longa poco prima della spiaggia di Tuerredda. Qui prendiamo di nuovo la provinciale fino a Malfatano dove una strada bianca ci porta fino a Piscinnì e la lunga salita della strada Campionna verso Teulada dove ci aspettano al secondo CP gli amici della Proloco. Ci smarchiamo beviamo e mangiamo qualcosa e ripartiamo. Imbocchiamo la ciclabile lungo la via principale che porta verso il mare e una strada secondaria fino a Sant’Anna Arresi per poi proseguire la nostra corsa verso il mare passando prima lungo la recinzione del poligono Militare di Teulada e poi all’interno dello stagno di Is Brebei e finalmente la spiaggia di Porto Pino. Con Fabrizio cerchiamo un bar per mangiare qualcosa ma troviamo tutto chiuso.
Abbiamo prenotato due stanze al CP 3 di Sirai vicino a Carbonia per passare la notte, dunque questo è il nostro obbiettivo, 55 km sono appena conclusi da questa mattina e altri 55 ci aspettano ancora e quasi tutto di piattone, uno sforzo immenso ancora da compiere perché sono tutti da pedalare e di discese non ce ne sono. Andiamo spediti il vento e a nostro favore, ci fermiamo per la pausa simil pranzo nell’area di sosta camper di Porto Botte, qui c’è un bar aperto tutto l’anno, mangiamo e beviamo e ripartiamo. Altro ingresso in zona stagni, questa volta è stagno di Santa Caterina e a seguire la pineta di Punt’è trettu di Matzaccara. Mancano ancora 10 chilometri circa al nostro arrivo e il sole incomincia a sparire dietro le colline, siamo stremati e ci fermiamo qualche minuto per mangiare qualcosina seduti a terra. L’unico modo per recuperare energie è fermarsi, sedersi e mangiare qualcosa. Percorriamo quella che sembrerebbe essere una strada Romana i solchi lasciati dalle ruote dei carri sulla roccia non lasciano scampo, bici a traino fino a scollinare per poi discendere il pendio fino al CP. Ci cambiamo e andiamo a cena.
La mattina ci svegliamo presto appuntamento alla 7 per la colazione. Abbiamo mangiato di tutto dai carboidrati alle proteine e alle 8 circa siamo in sella. Recuperiamo la traccia nel punto in cui l’abbiamo lasciata e via verso l’ospedale di Carbonia, qui prendiamo un sentiero che sale piano piano e ci porta in quota passiamo in mezzo a una pineta e soprattutto in mezzo al bestiame di un ovile, dobbiamo fare i conti anche con i cani che in alcuni tratti ci vengono dietro. Nei pressi del Monte Sa Carrozzedda raggiungiamo il punto più alto della giornata. La discesa è molto impegnativa e tecnica. Incontriamo gli amici del primo giorno della partenza, una ragazza di cui non ricordo il nome si stacca dal suo gruppo e resta con noi fino alla fine. A Terraseo ci fermiamo per una pausa al bar. Altro piccolo strappetto e poi discesa verso Villaperuccio, Piscinas e per finire a Su Benazzu il punto di partenza. Abbiamo terminato il giro dei ciclominatori con 240 km totali con 5000 metri di dislivello positivo. Foto di rito con l’organizzatore e via a mangiare.
Ultimi commenti
04.11 | 08:15
Quest'anno avrei intenzione di provarci anche io visto che, cosa non da poco si parte da Torino la mia città, magari potrai darmi qualche consiglio......
04.11 | 08:11
ciao Michele lo vorrei fare in modo lento, hai qualche traccia gpx ?
04.11 | 08:10
Vorrei farlo nel 2023... hai qualche consiglio da darmi... ho una bici gravel e vorrei farlo con le borse laterali, forse sono troppo pesanti ? non vorrei portare la tenda, sarebbe meglio b&b
04.11 | 08:06
L'ho fatto due volte, nel 2019 con un viaggio lento mentre nel 2021 con un viaggio veloce. Devo dire la verità ho preferito il lento anche se non ho raggiunto l'obbiettivo
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