OCCIDENTANDO 2017

Il giro della parte occidentale della costa sarda inizia anche questa volta da QUARTU SANT' ELENA, la mia città che attraverso con gioia e consapevolezza che non sarà facile neanche questa volta, le distanze giornaliere saranno maggiori, il nuovo cavallo deve essere sfruttato al meglio. Passo a casa di Mamma per un saluto veloce e recuperare qualche frutto, è mezza mattina e parto subito imboccando il sentiero bianco che costeggia il canale delle saline di Quartu in direzione Cagliari. È una bella sensazione passare in via Roma a Cagliari come un turista tedesco con il carrello stracarico di attrezzature. Da questo momento mi attende il tratto di strada più pericoloso di tutto il giro. Pedalare nella quattro corsie, penso che la cosa migliore sia correre il più possibile in fretta per concluderla nel minor tempo possibile, tappa frutta al distributore di sa illeta e riparto subito in direzione spiaggia di Capoterra per poi raggiungere in poco tempo il parcheggio della raffineria di Sarroch, dove mi attendono i miei colleghi per un saluto veloce e per uno spuntino offerto dalla mensa. Un’ora di pausa con tutta una serie di colleghi che vengono a salutarmi e controllare incuriositi la bicicletta. Riparto e con passo regolare attraverso i centri abitati di Villa San Pietro, Pula è Chia dove mi fermo per una pausa sono le tre del pomeriggio e le mie gambe hanno ancora forza per andare aventi. Decido di puntare verso Teulada e soprattutto il campeggio di porto Tramatzu, dove passerò la notte. La mattina seguente incontrerò Pietro Etzi, mio carissimo collega ormai in pensione, andiamo al bar a bere un caffè e scambiare due chiacchiere, ancora un po’ e si fa ora di pranzo, decidi di partire, saluto e via direzione Sant’Anna Arresi dove mi fermo in farmacia a comprare sali minerali e vaselina, da qui giro direzione mare, mi fermo a visitare i resti del nuraghe Coi Casu, cuocere formaggio oppure i nomi dei proprietari del nuraghe coi e casu. Porto Pino e di fronte a me, attraverso lo stagno e qui mi fermo a pranzo. Continuo per lo sterrato in direzione Porto botte e per i centri abitati di Matzaccara, Paringianu dove schiaccio un pisolino sotto l’ombra di una palma di fronte alla chiesa. Riparto e incontro la zona industriale di, Porto Vesme dove sono quasi tentato di prendere il traghetto per andare a Carloforte. Rinuncio e mi dirigo verso Porto Scuso e la costiera per Gonnesa, dove incontro un altro grande pedalatore Fabio Trullu che si allena e che mi fa compagnia fino a Nebida dove passerò la notte in un B&B, non vi dico il nome perché non va pubblicizzato uno che in cucina ha le blatte. La mattina riparto attraverso il territorio di Masua, il salitone per Acquaresi e lo sterrato per Buggerru dove mi fermo per mangiare qualcosa in un ristorantino che conosco da alcuni anni. La salita da fare dopo pranzo è pesante e decido di scaldarmi un po’ le gambe andando a vedere il porticciolo. Caffè al bar del porto e via in direzione Portixeddu. Da qui in poi è l’inferno, salita lunghissima in direzione Arbus, il caldo non mi fa ragionare e decido di modificare il mio percorso e di girare per Ingurtosu dove mi fermo a visitare i ruderi delle miniere di Ingurtosu, la chiesetta, alcuni stabili abbandonati e il museo di Pozzo Gal. Passo alcune ore in questo museo per rigenerarmi un po’. La partenza è in discesa verso il mare un tratto in asfalto e poi finalmente di nuovo bianca fino al campeggio Sciopadroxiu. Campeggio dotato di tutte le comodità compreso un ottimo ristorante dove poter mangiare. Al mattino come in tutti i miei viaggi in bici la sveglia non esiste e finché c’è sonno si dorme. Dopo un abbondante colazione smonto tutto carico il carrello e parto, si parto sulla luna, perché questa zona è famosa per le dune di sabbia bianchissima, ottima per la fabbricazione del vetro, meno male che i costi di trasporto erano alti e gli imprenditori del tempo rinunciarono. La zona di cui parlo è quella di Piscinas. Pedalò con gran fatica perché il terreno è morbido, guado un primo ruscello e subito dopo un secondo un po’ più grande di un colore arancione ruggine, ebbene sì acqua inquinata dal ferro delle attrezzature abbandonate all’Interno delle miniere di Montevecchio. Da questo momento in poi incomincio una sali e scendi lungo Costa attraversando Portu Maga, Marina di Arbus e Torre dei Corsari dove mi fermo per il pranzo, la ripartenza mi affascina, sembra di essere tornato indietro nel tempo almeno di 80 anni, mi sento catapultato nel passato io con la mia bici moderna e tutte le macchine che mi sorpassano sono del passato, in questi giorni si sta svolgendo il raduno delle Bugatti, tutta la giornata verrò sorpassato da bolidi del passato, in discesa ho provato anche a stare a ruota. Proseguo verso la peschiera di Marceddì e l’omonimo paese, passo Terralba e mi dirigo verso Marrubiu dove ad attendermi la gentilissima amica Rita, si quella della direzione della Sardinia Biking, birretta, B&B l’ape regina e a cena con Rita e Sergio, in campagna in un ristorante tipico molto buono. Rientro in B&B  e la mattina seguente parto in direzione Arborea percorro tutte le campagne in direzione Torre Grande incontrando lo stagno di arborea la peschiera e il porto industriale di sassu. A Torre grande mi fermo per mangiare qualcosa nel lungomare in un chiosco. Proseguo e vado a San Giovanni di Sinis visito la chiesetta prima degli scavi di Cabras. Mi fermo anche a San Salvatore piccolissimo paese, ex sito cinematografico di film western degli anni 60. Lungo strada a pochi km da San Salvatore mi fermo a curiosare da oltre la recinzione gli scavi archeologici di monte Prama. Non vedo l’ora di arrivare al mare perché mi voglio fare un bagno rinfrescante, ho le spalle in fiamme, ho indossato il body da triathlon e ho preso troppo sole così decido di fermarmi a Puzzu Idu e mettermi a mollo. Ci sto per qualche ora e quando incomincia a tramontare il sole mi rimetto in marcia verso il campeggio di bella Sardinia in località Is Arenas. Prendo una piazzola e sistemo tenda e bici, cena in pizzeria e a nanna. La mattina sveglia presto e partenza in direzione S’archittu, Cuclieri, Tresnuraghes, Magomadas, a boss arrivo verso le 14, mangio qualcosa al bar, gelato e birra e riparto perché ancora è presto e a Bosa il campeggio non era un gran che. Decido di ripartire e vado verso Alghero non pensavo fosse così difficile e neanche così lontana. Arrivo a Alghero che ormai è già buio, vado a dormire in un B&B che conosco bene e dove posso portare la bicicletta. Fertilia, Santa Maria la Palma, Lago Baratz, Palmadula, Biancareddu, Pozzo San Nicola, Stinino, Asinara, Porto Torres, Platamona, Marina di Sorso, Maritza, Lu Bagnu, Castelsardo, Valledoria, Badesi, Santa Teresa di Gallura Porto Pozzo, Capannaccia, Palau, Arzachena, OLBIA.

Ultimi commenti

04.11 | 08:15

Quest'anno avrei intenzione di provarci anche io visto che, cosa non da poco si parte da Torino la mia città, magari potrai darmi qualche consiglio......

04.11 | 08:11

ciao Michele lo vorrei fare in modo lento, hai qualche traccia gpx ?

04.11 | 08:10

Vorrei farlo nel 2023... hai qualche consiglio da darmi... ho una bici gravel e vorrei farlo con le borse laterali, forse sono troppo pesanti ? non vorrei portare la tenda, sarebbe meglio b&b

04.11 | 08:06

L'ho fatto due volte, nel 2019 con un viaggio lento mentre nel 2021 con un viaggio veloce. Devo dire la verità ho preferito il lento anche se non ho raggiunto l'obbiettivo

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