NORDKAPP PARTE PRIMA

Il mezzo che impiegherò quest'anno è una bicicletta da strada in alluminio della Orbea. Il modello è una Avant H30. Ho cambiato il pacco pignoni per renderla più prestante in salita. Gli pneumatici sono da corsa della Vittoria Zaffiro pro in Graphene 700x25c un pò azzardati vista la quasi assenza di battistrada. Tutto il resto dell'equipaggiamento è di ottima fattura della Restrap impermeabile. Le divise sono dell'azienda italiana Volata.EU del Ganixedda Team di Pula. Cosa molto importate è che la bicicletta è stata registrata dal Biomeccanico. Cosa molto sbagliata è che la bicicletta non ha mai visto il meccanico per una messa a punto dal momento del suo acquisto dal settembre 2016. Speriamo bene.

Io, Avant e Mickey Mouse in Accademia Navale a Livorno

Io, Avant e Mickey Mouse in Accademia Navale a Livorno

Quest'anno alla partenza della Northcape4000 ci siamo presenti in circa 200 atleti provenienti da svariate parti del mondo. A causa del Covid e dei regolamenti severi da parte dell'Unione Europea la maggior parte dei pertecipanti appartenevano all'Europa. Solo alcuni erano extraeuropei. Il giorno prima della partenza briefing e consegna numeri di gara e GPS satellitare presso il complesso ristrutturato della Manifattura Tabacchi di Rovereto. Piccole spiegazioni sul percorso, sui punti piu difficoltosi e sulle norme di comportamento in caso di navigazione notturna. Alle 18 e 30 il briefing finisce e ognuno ritorna nel proprio alloggio per sistemare le ultime cose nella bicicletta. ultime compere nei negozi specializzati di Rovereto e poi si va a cena e soprattutto si va a letto presto.

This year at the start of the Northcape4000 we were present in about 200 athletes from various parts of the world. Due to Covid and strict regulations by the European Union, most of the participants belonged to Europe. Only a few were from outside Europe. The day before departure, briefing and delivery of race numbers and satellite GPS at the renovated complex of the Manifattura Tabacchi in Rovereto. Brief explanations on the route, on the most difficult points and on the rules of conduct in case of night navigation. At 6.30 pm the briefing ends and everyone returns to their accommodation to fix the last things on the bicycle. last shopping in the specialized shops of Rovereto and then you go to dinner and above all you go to bed early.

Rovereto
Rovereto
Giusto un pò di uva
Giusto un pò di uva
Foglio firme atleti
Foglio firme atleti
Gli atleti
Gli atleti
Pranzo al Bar Christian
Pranzo al Bar Christian

Da Rovereto a Spilimbergo. 202 km - 1875 D+

La sveglia è alle 6:30. l'adrenalina è tanta, e alle 7 sono già al punto di partenza. Sono tra i primi, brutto segno. La mia bicicletta è pronta, stracarica di cose che sicuramente non mi serviranno, non importa, ormai non si può buttare via nulla. Mentre scambiavo pareri con altri ciclisti, mi appare come un miraggio Roberto Masiero, siamo rimasti buoni amici, avevo pedalato con lui i primi giorni all’edizione precedente. È venuto a salutarmi alla partenza con tutta la famiglia. Alle otto e mezzo tutti mascherati si parte, un cordone lunghissimo di ciclisti riempie il centro abitato di Rovereto. Gli abitanti si fermano e ci augurano buon viaggio. La parte iniziale del percorso è la più impegnativa della giornata 22 km di salita ci portano da circa 200 metri sopra il livello del mare a quota 1200. Qui il gruppo si sgretola e si trasforma prima in un lunghissimo serpentone e poi man mano che si sale ci si divide sempre di più. Raggiungo il passo della Borcola intorno alle 11. Poi discesone fino a Breganze e un lunghissimo piattone con qualche piccola salitina fino a Spilimbergo. In questi 200 km attraversiamo alcuni centri abitati molto carini tipo Bassano del Grappa, Asolo, Conegliano e a Roveredo in piano dove mi fermo a cena per una pizza.

The alarm is at 6:30. the adrenaline is great, and at 7 am I am already at the starting point. They are among the first, bad sign. My bicycle is ready, overloaded with things that surely I won't need, it doesn't matter, now you can't throw anything away. While I was exchanging opinions with other cyclists, Roberto Masiero appears to me like a mirage, we remained good friends, I had cycled with him the first few days at the previous edition. He came to greet me on departure with the whole family. At half past eight, all masked, we leave, a very long cordon of cyclists fills the town of Rovereto. The inhabitants stop and wish us a good journey. The initial part of the route is the most demanding of the day 22 km of ascent take us from about 200 meters above sea level to an altitude of 1200. Here the group crumbles and turns first into a very long snake and then gradually as it climbs we divide more and more. I reach the Passo della Borcola around 11 am. Then I descend to Breganze and a very long plateau with some small uphill stretches to Spilimbergo. In these 200 km we cross some very nice towns such as Bassano del Grappa, Asolo, Conegliano and in Roveredo on the plain where I stop for dinner for a pizza.

Il piu giovane del gruppo Giandonato Bava
Il piu giovane del gruppo Giandonato Bava
Partenza dietro
Partenza dietro
Paertenza davanti
Paertenza davanti
Trasparenze Alpine italiane
Trasparenze Alpine italiane
La piccola chiesa
La piccola chiesa

Da Spilimbergo a Lago di Bled. 159 km - 2426 D+

Sveglia presto, questo Northcape4000 non mi deve abbattere. ho deciso di arrivare fino alla fine e a differenza del 2019, devo finirla. Per questo motivo devo necessariamente incominciare a pedalare dalla mattina presto. Sono le cinque del mattino e sono già in piedi, forse un po' presto, ho dormito abbastanza. Alle sei meno un quarto sono per strada e la canzoncina la biciletta dei Radici nel Cemento mi da la carica per incominciare. La strada è praticamente in pianura, incontro un grande ponte che attraversa il Tagliamento, non pensavo di doverlo attraversare, ne sentii parlare di questo fiume nei libri di storia durante il primo conflitto mondiale. Lungo la strada tantissime targhe e resti bellici ne raccontavano la storia. Sono quaranta i chilometri prima di incontrare la prima vera salita della giornata. A Tarcento per una errata risoluzione del GPS sbaglio strada, ritorno indietro e prendo quella giusta. Venti chilometri di salita mi portano a quota 800 e subito dopo altri venti un’altra incomincia lieve per poi trasformarsi in un salitone a tornati, 25 a salire e 25 a scendere. Dodici chilometri per un dislivello complessivo di 1000 metri in tre ore fino al passo di Vrsic tra pedalata e bicicletta a spinta tutto questo per raggiungere la cittadina di Kranjska Gora. Lunga discesa con forti pendenze, le curve dei tornanti sono in sanpietrino che mi destabilizzano ogni volta che li percorro. A Kranjska incomincia una lunga ciclabile a doppio senso fino a Mojstrana. Ancora una leggera salita e poi discesa passando per tanti piccoli paesi fino al lago di Bled dove decido di passare la notte.

Pediluvio sul Soca
Pediluvio sul Soca
spacca gambe per Kranjska Gora
spacca gambe per Kranjska Gora
Kozorog
Kozorog
Cena a Bled
Cena a Bled
Confine Italo-Sloveno
Confine Italo-Sloveno

Da Lago di Bled a Ljutomer. 204 km - 1663 D+

Anche oggi la sveglia suona presto alle sei sono seduto in sella al mio velocipede e mi sto godendo un’alba vista lago. Bled è fantastico al centro c’è un isolotto con una bellissima chiesa. Faccio mezzo giro di lago e del centro abitato di Bled prima di prendere la strada che mi porterà alla scoperta di altri fantastici paesaggi sloveni. A Podbrezje mi fermo a fare colazione in un bar lungo la strada. Alcuni consumatori del posto si avvicinano incuriositi e chiedono a quale manifestazione stessi partecipando, ovviamente in un simil inglese sloveno, un po' come il mio inglese italiano gesticolato. Il percorso continua attraversando tantissimi paesi di campagna. Mi fermo a fare rifornimenti in un panificio di Cerklje na Gorenjskem dove approfitto per scattare una foto alla chiesa adiacente. A Kamnik il gps va in tilt e sono costretto a ricercare via mail la traccia, caricarla su garmin connect e ricaricarla sul GPL via bluetooth. Tra una cosa e l’altra ho perso circa tre quarti d’ora. Qui un salitina mi porta a quota 650 metri sul livello del mare e poi una lunga discesa di 25 km dove a Latkova Vas paese a ridosso del fiume Savinja mi fermo per pranzo. Sono in orario, cento chilometri al mattino e cento li farò dopo pranzo. Non faccio a tempo a partire che il passaggio a livello di Hotunje mi frega. Era chiuso, un bar prima della sbarra, mi fermo per caricarmi di acqua fresca la giornata di oggi è molto calda e umida, quando decido di ripartire il passaggio si chiude di nuovo e resto fermo ancora. Riparto da qui in poi piccole salitine impegnative e tanta pianura. A Ljutomer arrivo in tarda serata, prendo un posto letto in un dormitorio e vado a mangiare un kebab con altri due ciclisti che stanno partecipando alla manifestazione.

Lake Bled
Lake Bled
Il verde, il nero e il giallo
Il verde, il nero e il giallo
Legnaia
Legnaia
Cerklje na Gorenjskem
Cerklje na Gorenjskem
Nido di Cicogne
Nido di Cicogne

Da Ljutomer a Lago Balaton. 195 km - 1028 D+

Anche oggi parto presto, non sono ancora le sei è sono in sella a pedalare. La tappa di oggi non prevede grandi salite ma soltanto piccoli strappetti. Pedalo in strade di campagna, mi dirigo verso il confine ungherese e sulla mia destra vedo vastissimi campi di mais, mi metto anche in piedi sui pedali per cercare di capire dove finiscono. Alle nove sono nella cittadina di Lenti fermo al market a fare rifornimenti. La destinazione di oggi è lago di Balaton e se arrivo in orario buono anche oltre. Sulla mappa interattiva vedo che sono presenti tantissimi ciclisti in questa zona sia davanti che dietro. Sono le 13 è arrivo a Keszthely il percorso mi fa passare nella via principale, è pieno di turisti e tutti vanno avanti e indietro, non capisco il perché, percorrendo la strada mi accorgo che sono arrivato al lago. Qui la gente del posto viene a farsi il bagno, è immenso sembra un mare, la sua temperatura in estate raggiunge i 28 gradi. Una volta ripartito dopo alcuni chilometri mi fermo per capire quanto manca ad arrivare a Tihany cittadina che ospita il nostro check point il primo di questo lungo giro e mi accorgo che nella cittadina precedente era presente un immenso palazzo che se fosse stato in traccia sicuramente avrebbe garantito un grandissimo valore aggiunto alla tappa giornaliera. Percorro una lunghissima pista ciclabile che ogni tanto finisce e si entra nelle strade principali per piccoli tratti per poi ricominciare subito dopo. Attraverso una regione ricca di vigneti e di cantine, anche qui il turismo non manca. Al punto di controllo arrivo alle 17 timbro bevo una birra con i ciclisti della notte prima, si scambia qualche pensiero con tutti gli altri presenti e riparto ancora un piccolo sforzo, la birra mi ha tagliato le gambe e non riesco più a pedalare. A Balatonalmadi mi fermo per cena in un ristorante tipico e per passare la notte in una bettola.

Un ottimo porta banane
Un ottimo porta banane
Confine Sloveno-Ungherese
Confine Sloveno-Ungherese
Keszthely
Keszthely
Lake Balaton
Lake Balaton
Zuppa Ungherese
Zuppa Ungherese

Da Lago Balaton a Bercel. 190 km - 1145 D+

Domenico Ghiotto, questo è il nome del ciclista anziano di Sovizzo vicino a Vicenza che sta pedalando verso capo nord. Ha dormito e mangiato nello stesso posto dove sono andato io. Mi ha confessato che la sua tecnica per riuscire a pedalare tanto è partire presto la mattina. Lo ascolto e provo, sveglia alle 4:30 dopo una nottata passata ad ascoltare altri viaggiatori della northcape4000 litigare con il gestore della bettola e una crisi respiratoria causata dalla presenza di tantissima polvere nella stanza. Alle 5 sono in sella, la temperatura esterna è ottima, meno la grandissima presenza di zanzare che mi inseguono per pungermi. Sono stanco e scarico di energie l’antistaminico mi ha buttato giù. Il percorso è pianeggiante non incontro tante salite. All’ora di pranzo entro in una delle capitali europee più belle d’Europa, Budapest. La prima cosa che vedo entrando in città è il Danubio, me lo aspettavo blu invece era grigio, forse le piogge degli ultimi giorni lo hanno sporcato o forse non lo è più da tanti anni! Una ciclabile mi accompagna fino in centro dove mi fermo per pranzo e per scattare un po' di foto. Riparto subito per non perdere tempo, sarei voluto restare li a visitare la città, gli altri mi convincono a ripartire e così faccio, la città è infuocata e fa molto caldo. Piano piano una lunga salita mi porta in quota e a Bercel dopo tante ricerche trovo un posto dove passare la notte e mangiare una pizza con salame ungherese.

Szabadsag Hid
Szabadsag Hid
Budavari Palota
Budavari Palota
Orszaghaz Parlamento
Orszaghaz Parlamento
Kiskiralylany Szobor - Il Piccolo principe
Kiskiralylany Szobor - Il Piccolo principe
Pizza Ungherese
Pizza Ungherese

Da Bercel a Helpa. 180 km - 2004 D+

Anche oggi si parte presto, Domenico si sveglia alle 4 e sveglia anche me. Alle cinque sono in sella e un panificio all’uscita del paese è un invito a fare colazione. Dopo trenta chilometri incontriamo la prima città un po' più grossa Balassagymat al confine con la Slovakia, ma non attraversiamo il confine qua. Percorriamo ancora un tratto di Ungheria e nei pressi di Rarospuszta attraversiamo il terzo confine. Percorro ancora circa quaranta chilometri di pianura per poi incominciare con le salite, primo picco a 450 metri, discesa di 100, salita a quota 550 e poi discesa a quota 300 di nuovo salita a 550 e discesa a quota 400 e di nuovo salita a poco più di 900 metri di quota, oggi mi sono rotto di questi sali e scendi repentini però il paesaggio mi ha ristorato, mi sono allontanato dai grossi centri abitati e la natura mi ha ripagato. A Helpa lungo il fiume Hron mi fermo in un simil hotel alle porte del paese. Questa zona è la Madonna di Campiglio Slovacca, qui vengono per fare le lunghe passeggiate estive nei boschi.

Da Helpa a Cracovia. 235 km - 2763 D+

Sto sbagliando qualcosa lo so, ma non riesco a capire dove. Anche oggi per l’ennesima volta mi sveglio che sono ancora stanco. Ho bisogno ancora di dormire. Il resto del gruppo ormai si è messo in testa che si deve partire presto, questo viaggio sta diventando una tortura, non immaginavo alla partenza di soffrire così tanto. Pedalare con queste medie di percorrenza di 200 km al giorno mi sta logorando. Alle 5:15 partiamo, una lunga salita di 10 km mi porta da 600 metri di quota a 1200, è vero poi ci sono stati 15 km di discesa ma un conto è farli in pieno sole e un conto invece è farli alle sette del mattino con temperature intorno ai 5 gradi. Qui per la prima volta il mio corpo si riempie di brividi, per la prima volta vedo lo stesso fenomeno di caduta di alberi che c’è stato in Italia nelle Alpi. Chilometri di foresta abbattuta dal forte vento è preda degli sciacalli del Dio Legno. L’organizzazione con un messaggio diffonde la notizia che Olga Ivanova un’atleta partecipante a questo north cape è stata investita nei pressi del lago Balaton e che ha perso la vita. Questo avvenimento ci rattrista tantissimo e sicuramente ce lo porteremo dietro per tutto il viaggio. A cento chilometri dalla partenza della tappa odierna e un bel po' di dislivello accumulato, attraverso il confine con la Polonia. Sembra strano ma tra uno stato e l’altro anche con una distanza di cento metri tutto cambia. Dalla povertà più assoluta della Slovacchia si passa alla ricchezza più spinta. L’influenza di Papa Karol Wojtula ha giovato sul territorio, si incontrano tantissimi mausolei in suo ricordo. A Myslenice ci fermiamo convinti di trovare alloggio, ma non è così, oggi è venerdì e i giovani escono e dormono fuori. Continuiamo in notturna verso la capitale non prima di aver mangiato un kebab. A Cracovia arriviamo intorno all’una e al Best Western Galicya vado a passare la notte.

Helpa in fondo valle
Helpa in fondo valle
Anche qui cadono gli alberi
Anche qui cadono gli alberi
la porta verso l'infinito
la porta verso l'infinito
Verde polacco
Verde polacco
Qui si lavora anche la notte....
Qui si lavora anche la notte....

Da Cracovia a Nowa Slupia. 173 km - 1451 D+

Stanotte mi sono fatto sette ore di fila di sonno, ho dormito bene, la colazione era ricchissima, ho mangiato tantissimo. Finalmente parto tardi, il secondo check point apre alle 9. Parto dall’hotel intorno alle 8:45, mi dirigo verso il centro, i timbri sul tesserino del viaggiatore sono un ricordo importante. Al punto informazioni incontro altri partecipanti di questo NC4000, timbro e riparto. Piccolo giro della città e via lungo la traccia, oggi non so bene quanto farò, partendo così tardi non penso di fare troppi chilometri. Un leggera pioggia ci accompagna durante questi primi chilometri di viaggio. Intorno al trentesimo chilometro cado dalla bicicletta. Menomale che vicino ci sono altri ciclisti che prontamente bloccano il traffico e mi metto in salvo, ho piegato il manubrio, rotto la staffa della gopro, raschiato il fianco destro sull’asfalto e battuto la testa a terra. Per alcuni minuti ho pensato che la manifestazione fosse finita li. Mi rialzo sistemo come posso la bicicletta, raddrizzo il forcellino mi controllo il fisico e riparto. Qualcosa è cambiato in me, non ero mai caduto con la bicicletto da strada, nella mia mente non era in programma la possibile invasione della corsia opposta durante una caduta, per questo motivo decido di rallentare la mia velocità e ridimensiono notevolmente il mio modo di pedalare con strada bagnata, ho gomme da corsa, con quasi niente battistrada. A Daleszyce mi fermo per fare rifornimenti, incontro il mitico Fabio Cattelan seduto nei gradini di ingresso del market tutto insanguinato, anche lui caduto causa pioggia e altri atleti siamo in sei, mi rallegra la cosa e penso che questa volta non sono messo male, riesco a pedalare ancora con gente brava. Ripartiamo e pedaliamo tutti insieme, a Nowa Slupia mi fermo per la notte in un B&B e cena a base di piazza kebab e birra.

siamo a due o in due
siamo a due o in due
Cracovia
Cracovia
giusto un pò di fango
giusto un pò di fango
il filo sovietico
il filo sovietico
Deleszyce
Deleszyce

Da Nowa Slupia a Miedzyrzec Podlaski. 221 km - 887 D+

Il corpo cambia, muta, si adegua, si trasforma, l’adrenalina e le endorfine incominciano a giocare brutti scherzi. Mi sveglio nel pieno della notte e fatico a riprendere sonno tanta è la voglia di ripartire. Alle cinque e mezza sono in strada, non pensate male, qui a quest’ora è già luce da tante ore. Dopo circa quaranta chilometri mi fermo a fare colazione e qui faccio una bella foto al mio bolide che si ristora sotto una roverella secolare. Rimango colpito dalle varie tipologie di frutta coltivate in zona. Tantissimi campi coltivati a mirtilli rossi, ciliegie e lamponi. La tappa di oggi è molto pianeggiante, un po' di dislivello iniziale e poi quasi tutta pianura. Incontro qualche centro abitato più grande del solito tipo Pitawy dove attraversiamo il fiume Wista attraversando un bellissimo ponte di ferro. A Lukow un temporale mi costringe a una lunga sosta di un’ora. Mi sono bardato a puntino e sono ripartito, vista l’ora ormai tarda e di alloggi neanche l’ombra, decido una deviazione di 15 km per un hotel e una cena.

roverella
roverella
Mirtilli
Mirtilli
ponte di ferro
ponte di ferro
Ciliegie
Ciliegie
cena polacca
cena polacca

Da Miedzyrzec Podlaski a Kumiala. 214 km - 863 D+

Colazione quasi inesistente in hotel e alle sei sono in strada. Mi ci sono voluti 15 chilometri per recuperare la traccia con il percorso più breve. Una pioggerellina costante mi accompagna per quasi tutta la mattina. Mi fermo a Losice al panificio per fare rifornimenti e al bar della piazza per un caffè all’antica maniera. La tappa odierna è più pesante delle altre, quando c’è molta pianura bisogna restare sempre seduti in sella a spingere sui pedali. Incontro tantissimi piccoli centri abitati ma non mi soffermo più di tanto. A Korycin ci fermiamo per decidere dove andare a dormire. A kumiala qualche centinaio di metri più avanti ho preso una quadrupla al costo di 40 euro circa tutta per me. Cena al self service e poi a nanna.

Da Kumiala a Sakiai. 230 km 1064 D+

Sono le sette e un quarto e l’aria incomincia a essere frizzantina la mattina, sono all’undicesimo giorno di pedalata senza aver fatto soste come avevo previsto inizialmente. Ho fatto una colazione in albergo insieme agli altri pedalatori di questo tour, non molto ricca ma sufficiente per i primi cinquanta chilometri. Ci fermiamo prima a Dabrowa Bialostocka a gonfiare le ruote della bicicletta. Qui in Polonia la pressione dell’aria nei distributori arriva fino a 9 bar. Riempio tutte le borracce di acqua e compro qualcosa da mangiare, mi attendono circa sessanta chilometri fi foresta del Wigierski Park Norodowy. A pranzo non mi fermo, sono carico di panini, mi fermo ogni tanto per consumare piccoli spuntini. A 130 chilometri incontro un altro punto di ristoro e mi fermo per caricare altro cibo. Tra venti chilometri dovrò attraversare il confine con la Lituania e non ricordo tra quanto potrò trovare un nuovo punto per mangiare. Procediamo spediti in gruppo, quattro italiani e due tedeschi. Al confine foto di rito e si riparte. Arriviamo a notte fonda a Sakiai. Alloggiamo tutti nello stesso albergo dove poi troviamo altri quattro arrivati qualche ora prima di noi. La moglie del gestore ci offre la cena, penne al pesto e formaggi misti.

Ultimi commenti

04.11 | 08:15

Quest'anno avrei intenzione di provarci anche io visto che, cosa non da poco si parte da Torino la mia città, magari potrai darmi qualche consiglio......

04.11 | 08:11

ciao Michele lo vorrei fare in modo lento, hai qualche traccia gpx ?

04.11 | 08:10

Vorrei farlo nel 2023... hai qualche consiglio da darmi... ho una bici gravel e vorrei farlo con le borse laterali, forse sono troppo pesanti ? non vorrei portare la tenda, sarebbe meglio b&b

04.11 | 08:06

L'ho fatto due volte, nel 2019 con un viaggio lento mentre nel 2021 con un viaggio veloce. Devo dire la verità ho preferito il lento anche se non ho raggiunto l'obbiettivo

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