We’ll see how far they take me 2016..17..18..19.. 20.. 21.. 22.. 23.. 24..
Il Sardinia Divide 2018 organizzato da Amos di www.sardiniabiking.com, prevede un percorso a bastone che va dal mare di Gonnesa,nella parte ovest della costa sarda, fino al mare di Costa Rei nella costa est, soggiornando lungo il percorso a Vallermosa e Sinnai. La tipologia è sempre la stessa. Un Trail in mountain bike in semi autosufficienza. L’escursionista deve soltanto pedalare e divertirsi, a tutto il resto: pranzi cene e pernottamenti, pensa l’organizzazione. Le uniche cose richiede ai pedalatori sono: il rispetto del codice della strada, portare con sé alcuni ricambi per la bicicletta e il cambio indumenti. Il gruppo è corposo, tutti i posti disponibili sono stati acquistati. E l’appuntamento è per il venerdì mattina in piazza del Minatore. In realtà una parte dei partecipanti, soprattutto quelli che arrivano da lontano, si sono dati appuntamento già dal giorno prima. In questo gruppetto ci sono anche io. Ho pernottato una stanza al centro di Gonnesa, nel B&B S’Anninnia dove abbiamo anche deciso di fermarci a cena, perchè oltre alle stanze offre anche un servizio di ristorazione con ottimi piatti sia di terra che di mare. L’organizzatore Amos cena con noi e ne approfitta per consegnarci i relativi pacchi gara in modo da accorciare i tempi la mattina seguente. Finita la cena andiamo a letto. Come sempre in questi casi la mattina sveglia presto, preparazione della bicicletta e di tutto l’occorrente per tre giorni, ricca colazione e via in piazza a incontrare nuovi e vecchi amici dei tour in Sardegna. Si parte tutti insieme direzione Plaghe Mesu, la spiaggia di Gonnesa. erdì mattina in piazza del Minatore. Qui durante le foto di rito mi stacco dal gruppo e come mia abitudine vado a prendere una bottiglia di acqua di mare da trasportare e versare nel versante opposto.
Finalmente la partenza vera e propria avviene e un gruppo di circa cinquanta ciclisti parte spedito lungo un percorso che si snoda dalla pineta di Fontanamare, antistante la spiaggia. Amos Cardia fa da apripista, Piero Manca centrale e Roberto Fanni la scopa. Il percorso poco impegnativo nella prima parte mi consente di riscaldarmi, ma subito dopo incomincia una salita non molto impegnativa che ci porta dopo qualche chilometro nei pressi della struttura che ospita le statue delle quattro stagioni per poi finire nella strada che costeggia il lago Corsi. Piccola pausa e si riparte direzione San Benedetto. Mi sgancio dal gruppo e mi addentro, anche se non previsto, nel vecchio borgo minerario per due foto e mangiare qualcosa, trovo anche un minimarket dove ne approfitto per ripristinare le scorte. Ritorno indietro e mi dirigo verso la strada cementata prima e bianca dopo che porta fino all’area picnic di Mamenga. Mentre cerco di recuperare il gruppo incontro Roberto, Enzo l’Alchimista Barbuto e Donatella e ci fermiamo per una piccola sosta e per mangiare qualcosa, si mangia e si beve spesso quando si va in bici, non si dovrebbe mai aspettare di avere fame o sete. Dopo circa mezzora si riprende in direzione Giardino Montano Linasia, anche qui pausa di riflessione per ricompattare il gruppo di coda.
Si riparte in direzione Punta San Michele e da qui discesa in single track verso Sa Ia e su Vagoni per scendere fino alla chiesa di San Giovanni ai piedi dell’omonima grotta. Ci fermiamo al Bar Tropic Oasi per una pausa rinfrescante prima di continuare verso la vallata che conduce a Vallermosa. Una parte del gruppo soggiorna all’hotel all’ingresso del paese e il resto in B&B sparsi tra Vallermosa, Decimoputzu e Siliqua. Io capito a Decimoputzu in uno un po' particolare gestito da un’artista, Silvia, di fama internazionale. La cosa più strana è che il B&B è a sua volta un museo e di conseguenza l’artista espone le proprie opere all’interno della struttura. Il B&B Fiadora oltre me ospita anche Antonio. La cena è a Vallermosa, tutti insieme, a base di pietanze tipiche locali. Durante la cena dopo aver degustato dell’ottimo vino e birra, viene coniato il moto di questo Divide: “mmmmmmm Auguuuriiiiiii” che ci farà conpagnia nei due giorni successivi.
Il secondo giorno la sveglia è presto ma procedo con calma insieme ad Antonio, la partenza è a Vallermosa fuori dall’hotel ma siccome il giro di oggi prevede il passaggio a Decimoputzu noi aspettiamo il resto del gruppo in un punto prestabilito all’interno del paese. Una volta riuniti, si procede in direzione Villasor passando nei pressi dell’aeroporto militare ,per poi girarci intorno verso San Sperate, dove ci fermiamo per una breve sosta e per consentire, a chi non lo conosceva, una visita al paese. San Sperate è un piccolo paese di ottomila abitanti famoso per aver dato i natalia allo sculore internazionale Pinuccio Sciola, che trasformò il paese in un museo a cielo aperto. Le vie del centro storico sono tutte colorate e i muri delle abitazioni dipinti da fantastici murales creati da artisti di tutto il mondo. Sciola divenne famoso per le sue pietre sonanti e le sue opere vengono oggi esposte in tutto il mondo. Ne approfitto per accompagnare alcuni miei compagni di viaggio da un biciclettaio, per alcuni pezzi di ricambio presso il negozio Bici e Accessori di Pillittu Antonio. Conosco San Sperate perché ci ho vissuto per circa otto anni e prima di ripartire passo al biscottificio Collu per comprare le famose pardule: dolce tipico sardo alla ricotta e zafferano, che offro al resto del gruppo. Ripartiamo in direzione Sestu, ci fermiamo prima nel parco di San Gemiliano per la pausa pranzo e poi nella piccola chiesa campestre di Santa Maria di Sibiola nel comune di Serdiana. Da qui prendiamo una stradina bianca che costeggia su Stani Saliu, lo stagno salato, per poi dirigerci verso Settimo San Pietro e per finire Sinnai. Mi fermo due minuti per scattare delle foto alla chiesa campestre di San Pietro in Vincoli. A Sinnai alloggio al B&B casa Anedda in pieno centro storico mentre la cena viene servita alla Domus Agape in località San Bartolomeo.
Il terzo giorno è quello più interessante dal punto di vista ciclistico. Siamo arrivati alle grandi salite. Il gruppo nei pressi dei laghi di Tasonis si divide in due, una parte affronterà il percorso più difficile mentre il secondo sempre su strade bianche arriverà dall’altra parte della montagna nei pressi del villaggio di San Gregorio. Decido di seguire il percorso più faticoso, sono di zona e voglio conoscere nuove strade da percorrere per conto mio in futuro. Entriamo dentro la zona dei laghi e piano piano saliamo verso l’alto in sentieri da me mai praticati e chilometro dopo chilometro spuntiamo nel paesino di San Gregorio per poi fermarci al bar di Su Passu dove consumiamo un panino e una birretta. Partiamo dopo circa mezzora verso la stazione forestale di Campu Omu. Successivamente poi si prende il sentiero per Maidopis fino al giardino Botanico e la riserva dei cervi per poi proseguire verso Arcu Curadori, Arcu Crabiolu, Arcu Straderis, Arcu Buddui, villaggio Olia Speciosa e per finire nella spiaggia di Piscina Rei, dove accompagnato da due autorità Antonio Salis e Marco Moccolini e dal regista Ignazio Atzeni è stata eseguita la cerimonia de S’INCONTRU delle acque gonnessine con le acque muraveresi. Qui in spiaggia ci aspetta un autobus e un mega carrello che riporterà le bici e tutti i partecipanti al punto di partenza.
Ultimi commenti
04.11 | 08:15
Quest'anno avrei intenzione di provarci anche io visto che, cosa non da poco si parte da Torino la mia città, magari potrai darmi qualche consiglio......
04.11 | 08:11
ciao Michele lo vorrei fare in modo lento, hai qualche traccia gpx ?
04.11 | 08:10
Vorrei farlo nel 2023... hai qualche consiglio da darmi... ho una bici gravel e vorrei farlo con le borse laterali, forse sono troppo pesanti ? non vorrei portare la tenda, sarebbe meglio b&b
04.11 | 08:06
L'ho fatto due volte, nel 2019 con un viaggio lento mentre nel 2021 con un viaggio veloce. Devo dire la verità ho preferito il lento anche se non ho raggiunto l'obbiettivo
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